ALLARME PRECARI SCUOLA: IL 26 NOVEMBRE 2014 LA RESA DEI CONTI

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Allarme precari scuola: chi non ricorre non prende il ruolo
I giudici obbligano Renzi ad assumere sul serio i precari della scuola e, mentre si attende a giorni dalla Corte di Giustizia Europea la sentenza che metterà una pietra tombale sul precariato di tutto il pubblico impiego, prosegue l’azione del sindacato Ugl Scuola Bari che ancora una volta ottiene sentenze favorevoli alla stabilizzazione dei precari con oltre 36 mesi di servizio.
Intanto è allarme per i lavoratori che non hanno ancora fatto ricorso: rischiano di restare fuori.

Altri due, gli ennesimi docenti precari che vanno stabilizzati: lo ha deciso il Giudice del Lavoro del Trib. di Trani, che con le sentenze n° 831/14 e 846/14 ha convertito il rapporto di lavoro da tempo determinato a indeterminato tra il Miur e due precari che avevano svolto più di 36 mesi di servizio, accogliendo il ricorso presentato dal Sindacato rappresentato dall’avvocato Graziangela Berloco.

Per Rossano Sasso, segretario prov.le UGL – SCUOLA Bari “Siamo finalmente alla resa dei conti, noi continuiamo a vincere nei Tribunali del lavoro di tutta Italia, se poi a questo si aggiunge che il 26 novembre si esprimerà la Corte di Giustizia Europea di Lussemburgo (favorevole ai precari secondo il parere dell’avvocatura generale n.d.r.) allora tra poco finalmente potremo festeggiare anche in Italia il recepimento effettivo della direttiva europea 1999/70 che sancisce la conversione del rapporto di lavoro dopo 36 mesi di servizio, sebbene esista una legge (368/01) che lo preveda da oltre 13 anni. “In tal modo – prosegue Sasso – Il Presidente Renzi, che comunque sente il fiato sul collo di questa sentenza, sarà costretto ad assumere realmente 150.000 e più lavoratori precari, al di là delle promesse degli ultimi giorni di cui non ci fidiamo, anche perché o lo fa lui e subito o inonderemo ulteriormente i tribunali con i nostri ricorsi e con le nostre richieste risarcitorie”.

Centinaia di sentenze vittoriose dell’Ugl, e con 5.000 ricorsi pendenti presso i Tribunali del Lavoro che, subito dopo la pubblicazione della sentenza di Lussemburgo alla quale il Giudice nazionale dovrà fedelmente attenersi, faranno letteralmente saltare in aria il sistema scolastico nazionale: i ricorrenti entreranno nei ruoli anche se per assurdo si trovassero agli ultimi posti delle graduatorie: questi gli effetti di un ordinamento scolastico fondato sull’abuso e sulla illegittimità della reiterazione dei contratti a termine, condotta definita raffazzonata dai giudici da parte di uno Stato che adesso è chiamato a pagare il conto.
L’Ugl prende atto che finalmente il Governo Italiano, messo con le spalle al muro, ha intenzione di porre fine al precariato nella pubblica amministrazione, ma non fidandosi del come e del quando proposto da Renzi, intende comunque arrivare fino in fondo.
Non solo: l’Ugl infatti oltre a far stabilizzare i precari della scuola e della pubblica amministrazione ha ottenuto centinaia di importanti vittorie anche nel campo del trattamento economico dei lavoratori, discriminati se precari , a differenza dei colleghi di ruolo: l’ultima in ordine cronologico è la sentenza n°408/2014 del Tribunale di Trani con cui si stabilisce che il lavoratore precario ha diritto allo stesso trattamento economico di quello a tempo indeterminato, ragion per cui lo Stato è stato condannato a risarcire una docente di Bari con una somma che si aggira intorno ai 10.000 euro più interessi. Ad oggi l’azione dell’Ugl ha prodotto risarcimenti complessivi per un milione di euro.
Il Sindacato, che attraverso i propri legali sta procedendo all’esecuzione delle numerose sentenze, sia relativamente alla parte economica che a quella giuridica, ricorda che mai come in questo momento è importante presentare ricorso: se da un lato Renzi promette che assumerà 150.000 precari della scuola, dall’altro con una giurisprudenza così favorevole e con la sentenza della Corte di Giustizia Europea più che imminente, chi apre il contenzioso sicuramente si troverà in una posizione di privilegio rispetto a chi non lo apre, che potrebbe rischiare di rimanere escluso dalle operazioni.

Non c’è più tempo da perdere, è veramente questione di giorni, potrebbe accadere di tutto: dalla sanatoria proposta da Renzi alla condanna giudiziale alla stabilizzazione. E’ ancora possibile presentare ricorso, purchè i docenti o gli ata interessati siano in possesso dei requisiti previsti dalla normativa nazionale ed europea: almeno 36 mesi di servizio.

Per aderire ai ricorsi occorre:
• Aver svolto almeno 3 incarichi annuali dopo il 1999;
• Fotocopia carta d’identità e codice fiscale, copia certificati di servizio e copia contratti;
• Cedolino stipendiale recente.
Per ulteriori informazioni contattare il 348 3660911

o inviare una mail a uglscuolabari@gmail.com